Tiro al piattello, dai giochi omerici alle Olimpiadi

Il tiro a piattello affonda le sue radici nel tiro al piccione, attività praticata sin dall'antichità.
Nel libro XXIII dell'Iliade, Omero elenca, tra i giochi organizzati in onore di Patroclo, anche il tiro al piccione, descrivendo come il re dei Troiani, Teucro, nonostante fosse abilissimo nel tiro, in quell'occasione arrivò secondo per non aver offerto un'ecatombe agli dei.

In età moderna si sviluppò in Inghilterra il trap-shooting. L'attività nacque in seguito al divieto di cacciare i volatici selvatici, dato che il loro numero era stato fortemente ridotto dalla pratica sfrenata dei cacciatori del secolo precedente. Alla ricerca di un'alternativa, dunque, i cacciatori inglesi idearono un sistema piuttosto singolare per dare continuità alla loro passione: essi collocarono dei piccioni in piccole buche scavate nel terreno e coperte con un cappello a cilindro, a sua volta collegato ad una funicella. Tirata quest'ultima e indossato il cappello, i cacciatori potevano così sparare al piccione.
Da questa pratica deriva il nome del primo club di tiro al piccione, fondato nel 1832 con il nome di High Hats.
È però il 1857 ad essere considerato l'anno di nascita del trap-shooting, con la fondazione del Pigeon Club, il primo circolo di tiro al piccione. Successivamente tale pratica fu vietata, dapprima nella nazione che l'aveva lanciata, l'Inghilterra, e poi negli altri paesi europei dove era ormai diffusa.

In quello stesso periodo, negli Stati Uniti, si diffuse un modo molto originale di utilizzare gli addobbi natalizi: nacque così un nuovo gioco, che consisteva nello sparare alle palle di vetro utilizzate per l'abbellimento degli abeti, lanciate in aria da un'apposita macchina. Possiamo dunque considerare tale pratica come la madre del tiro a piattello, poiché fu nel 1880 che, alle palle di vetro, si sostituì un disco d'argilla. Questo prese dunque la denominazione di clay-bird nel Regno Unito, pigeon d'argile in Francia e piattello in Spagna ed Italia.

Il tiro a piattello entrò a far parte dei giochi olimpici a partire dall'edizione parigina del 1900, ai quali era previsto come gioco facoltativo e nella sola specialità della fossa olimpica (in inglese, trap).
Durante le Olimpidi di Città del Messico del 1968, fu introdotta la seconda specialità, lo skeet, dove a variare è la posizione del tiratore e non quello della macchina per il lancio del piattello.

L'ultima specialità prevista per le competizioni olimpiche, introdotta alla fine degli anni Ottanta e ufficializzata nel 1991, è il Double Trap, che prevede il lancio contemporaneo di due piattelli.

Negli ultimi anni la partecipazione degli Azzurri ai Giochi olimpici si è mostrata essere ricca di successi: il medagliera italiano, infatti, conta otto medaglie d'oro, sette d'argento e ancora otto di bronzo.
 

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